< La storia

La posizione di passaggio tra le valli montane fece di questo territorio un’area di penetrazione Etrusca e Romana in contrasto con le preesistenti popolazioni Celto-Liguri.

Il primo cenno storico riconosciuto è riferito alla piccola corte di Villola (Virola) posta ai piedi della Pietra di Bismantova, che risale ai primi del Mille.

Le sorti autonome di Castelnovo si delineano quindi all’epoca di Matilde di Canossa, la quale donò il borgo all’abate del monastero sant’Appollonio di Canossa nel 1111. In quegli anni vennero realizzate diverse fortificazioni e tra queste, sul colle chiamato oggi “Monte Castello”, fu costruito il  “Castrum Novum”, da cui il toponimo del paese.

Nel 1188 Castelnovo ne’ Monti giurò per la prima volta fedeltà al Comune di Reggio Emilia.

Dopo essere stato infeudato ai Da Dallo, nel 1409 è di fatto sotto la dominazione estense.

Aggregato alla podesteria di Felina, nel 1480 Castelnovo diviene esso stesso capoluogo e principale centro di governo di buona parte della montagna reggiana. Fonti del 1600 raccontano che il paese veniva considerato in quel periodo come “un porto di mare tra i monti”, dal momento che nel suo mercato si vendevano pesce, sale e olio provenienti dalla non distante marina (Luni/Lerici).

Il dominio estense su Castelnovo e sulla montagna continuerà fino al 1859 salvo due brevi interruzioni. Tramontato l’antico regime estense, Castelnovo viene eretto a capoluogo di cantone, mentre con la successiva restaurazione è sede di un unico grande comune che comprendeva anche quelli attuali di Vetto, Ramiseto, Busana e Collagna. La costruzione della “strada militare di Lunigiana” (attuale Statale 63) diede impulso al vecchio centro del paese.